4 mars 2025

IDOMENEE - STAATSOPER DE BERLIN - 28 02 et 2 03 25

 La chronique d'Antonella : 

"Idomeneo" del 28 febbraio e del 2 marzo 2025 alla Staatsoper di Berlino

Finalmente Rolando ha esaudito i sogni di molti suoi fans, con l'atteso debutto nel magnifico ruolo di Idomeneo, l'unico grande ruolo che ancora mancava nelle sette opere mozartiane che vanno da Idomeneo, appunto, fino alla Clemenza di Tito. In sei di esse, compreso Idomeneo, Rolando ha ricoperto un ruolo tenorile, mentre nel Flauto Magico, come è noto, interpreta il ruolo di Papageno. 
L'impianto musicale e scenico dell'Idomeneo è ancora molto vicino a quello dell'opera barocca, con un prevalere dell'alternanza fra recitativi e arie, pur se in presenza di pezzi d'insieme. E le arie, in quest'opera, sono davvero splendide per tutti i personaggi, nonché impegnative sul piano vocale. Rolando, con il suo indiscusso carisma e la sua esperienza vocale e scenica, è alla testa di un cast composto per il resto da giovani cantanti, tutti molto bravi e ben calati nei loro ruoli: i soprani Slavka Zamecnikova (Ilia) e Hanna-Elisabeth Muller (Elettra), il giovane tenore Jonah Hoskins nel ruolo di Arbace, e il bravissimo mezzosoprano Emily D'Angelo, ottima nel ruolo en travesti di Idamante. Rolando, come e più del solito, colpisce e fa trattenere il fiato per l'intensità e la generosità della sua prestazione, con un vertice, ovviamente, nella grande e difficile aria di tempesta "Fuor del mar" del secondo atto, ove si dispiegano tutta la sua abilità virtuosistica e la potenza della sua splendida voce. Anche gli altri componenti del cast hanno riscosso molti applausi e un buon successo dopo le loro rispettive arie di bravura. Molto apprezzati, e giustamente, anche il coro, l'orchestra e il Direttore Alessandro De Marchi. 
Ora una nota sulla regia. La scena è cupa, spesso quasi orrida, dominata dalla presenza incombente e minacciosa dell'ostile dio Nettuno, vero motore nascosto dell'azione. .L'impianto estetizzante è a volte gradevole e ben riuscito, ma non convince l'insistito colore giapponese conferito alla gestualità dei personaggi (specie di Elettra e del suo seguito) e all'abbigliamento e le acconciature di quasi tutti (tranne Ilia, che è "straniera"). Ugualmente, non convince il finale ove Idomeneo è fisicamente soppresso, in uno spirito ben lontano da quello dell'opera settecentesca, ove un finale lieto e conciliatore è quasi d'obbligo. Qui, la morte del protagonista rende meno coerente la pacificazione finale, e mette in discussione il perdono concesso dagli dei ai mortali. Finale pessimistico, quindi, più in linea con i nostri difficili tempi che con la fiducia settecentesca nella luce della ragione. Spettacolo comunque da vedere e da ascoltare, soprattutto per non perdere Rolando in un bellissimo ruolo nel quale ci auguriamo di applaudirlo di nuovo ben presto. E infine, naturalmente, grandi, meritati e prolungati applausi per tutti, con un particolare entusiasmo specie nella serata del 2 marzo.

Antonella

Les photos et la vidéo de Catherine (2 03 25 ) :