foto: web Bayerische Staatsoper |
Sandro, Nadia e Margherita, fidelisimos villazonistas, estuvieron presentes en la première de Les Contes d'Hoffmann en Munich, y hoy contamos con el resoconto de Sandro, que complementa perfectamente la otra crónica de ayer. Al final del post, os dejo otras tres fotos de los carteles exteriores que hizo Ingrid A., además de las dos que puse ayer. Mille grazie, cari!
Come il levarsi di un fil di fumo denso e inafferrabile, così le sfortunate vicende d’amore di Hoffmann sembrano perdersi nei recessi più remoti dei ricordi opachi e trasfigurati del protagonista. E’ il filo di fumo che esce dalla pipa di Hoffmann e che scrive nel cielo il nome delle tre donne amate dal poeta, che nascono e muoiono in un tempo di bruciante rapidità, per rinascere dalla penna del poeta avvolte dai fumi dell’alcool che il buon Nicklausse provvede a non far mai mancare al suo padrone.
Tutto si rivede e rivive in uno spazio chiuso e claustrofobico, la cameretta di Hoffmann, che diventa il palcoscenico dove di volta in volta il protagonista proietta la rivisitazione quasi onirica e di certo trasfigurata del suo “vissuto”. E dove l’urgenza dello scrivere, del raccontare, del rendere eterno attraverso la poesia il proprio mondo finito, diventa ossessione.
Les Contes d’Hoffmann è opera complessa, indecifrabile in molti passaggi, difficile da raccontare, ma capace di suscitare emozioni e impressioni fortissime. Ed è molto “stuzzicante” dal punto di vista “intellettuale”.
E’ difficile raccontare e contenere in queste poche righe tutto quello che l’allestimento di questi Contes “ di Monaco, noi eravamo presenti alla premiere del 31 ottobre, hanno detto e comunicato, per la ricchezza dell’allestimento, l’affollarsi di particolari, l’assoluta grandezza degli interpreti.
Rolando è perfetto, perfetto nel ruolo. Forse grazie ad una capacità mimetica che gli consente di aderire totalmente non solo a questo, ma a tutti i personaggi che interpreta, riuscendo a toccare tutte le corde del sentimento umano. Una sensibilità e un’intelligenza interpretativa che partono, lo si capisce, da una conoscenza profonda dell’animo umano, che lui rende attraverso il suo canto, il muoversi del suo corpo, il modo di porgere ogni parola. E poi energia, tanta! Crea quella magia del teatro che rende ogni sua recita unica ed elettrizzante. Un’immagine tra le tante, molto poetica e chapliniana, Rolando con le spalle al pubblico, le braccia allargate, i piedi leggermente divaricati, le testa un po’ inclinata, che osserva, immobile, gli avventori della taverna di Luther.
E in un ruolo, sfaccettato, caleidoscopico come questo Rolando dà il meglio di sé. A parte alcune insignificanti incertezze dovute magari anche all’emozione per una serata di quelle “Importanti” per la carriera di un’artista del suo livello, il canto risulta bello, sfumato a tratti, robusto in certi momenti e testimonia di una ritrovata, totale, forma vocale, che ci riempie il cuore di gioia.
A margine vorrei salutare tutte le amiche e gli amici Villazonisti, sia quelli presenti in sala che quelli che in sala c’erano solo col pensiero e, nella speranza che l’amico Rolando legga questa mia piccola testimonianza, cogliere l’occasione per salutarlo e ringraziarlo, anche da parte di Margherita e Nadia.
Abrazos rolanderos a todos!!!
Sandro CortiA margine vorrei salutare tutte le amiche e gli amici Villazonisti, sia quelli presenti in sala che quelli che in sala c’erano solo col pensiero e, nella speranza che l’amico Rolando legga questa mia piccola testimonianza, cogliere l’occasione per salutarlo e ringraziarlo, anche da parte di Margherita e Nadia.
Abrazos rolanderos a todos!!!
cartel exterior - foto: Ingrid |
cartel exterior - foto: Ingrid |
cartel exterior - foto: Ingrid |