Lo spettacolo di Pelly è straordinario... fresco vivace... fa star
bene, fa riscoprire, con un senso di acuto realismo gli ambienti e le
atmosfere dei nostri anni '50 e '60. Chi come me ha avuto l'opportunità
di stare a contatto con la campagna di quegli anni avrà provato la
dolce-amara senzazione di essere tornato indietro di 40 anni... E la
macchina teatrale funziona, fila via liscia al ritmo della musica
donizettiana con una naturalezza incredibile, è uno di quegli spettacoli
in cui ti dimentichi che stai vedendo qualcosa di "finto"... E il
quartetto dei protagonisti Villazòn in testa, funziona in modo
strepitoso. Villazòn è Villazòn, per molti gioie e dolori ma, per me, la
gioia di vedergli costruire un personaggio unico, "suo", con un marchio
di originalità, una cifra che nessun cantante oggi saprebbe forse fare,
la scoperta della POESIA del personaggio che nelle sue mani diventa
poesia pura, ecco, quella gioia fa dimenticare i dolori per alcuni
difetti che si possono si riscontrare ma che devono essere perdonati
vista la statura dell'interprete.